domenica 13 luglio 2014

Elettrosensibilità e approccio diagnostico

Fonte immagine: archivio Di Spazio, Centro Climatico Predoi
Le malattie ambientali come la sensibilità chimica multipla (MCS) e l'elettrosensibilità (EHS) sono in costante incremento nei paesi ad alto sviluppo tecnologico; chi ne soffre si trova molto spesso in una condizione di frustrante smarrimento per la mancanza di un iter diagnostico e clinico in grado di fronteggiare seriamente questa nuova emergenza. Sul piano diagnostico, un approccio intelligente e documentato da studi internazionali consiste nel somministrare al paziente un cosiddetto test di provocazione. Durante il monitoraggio della frequenza cardiaca (HRV, Heart Rate Variability), il soggetto viene esposto a una fonte elettromagnetica (per esempio la base di un cordless che genera 2,4 GHz) per qualche minuto; la variazione significativa del grafico relativo alla frequenza cardiaca mostra l'attivazione di una risposta da stress compatibile con la diagnosi da elettrosensibilità. In questo modo, ricorrendo a un dispositivo medicale validato in tutto il mondo dalla ricerca scientifica, si può intervenire seriamente per verificare (o meno) la presenza di una forma di ipersensibilità ambientale.

Nessun commento:

Posta un commento